martes, 12 de mayo de 2009

4º Di Luca: "Vittoria per l'Abruzzo"

Il capitano della Lpr si gode la vittoria a San Martino di Castrozza: "Era il mio arrivo. Ho imposto la volata ai 350 metri e ai 200 ho preso un leggero vantaggio, conservandolo". Lo statunitense si è staccato all'ultimo chilometro, ma nessuno crede alla sua resa.


(gazzetta) SAN MARTINO DI CASTROZZA (Trento), 12 maggio 2009 - Scossoni? Non proprio. Sono lievi oscillazioni quelle provocate dalla prima tappa dolomitica del Giro: il graffio di Danilo Di Luca, che esalta il lavoro di una squadra che ha vinto tre tappe su quattro; il peso specifico della coppia Liquigas-Doimo (Basso e Pellizotti), collaborativa e in palla; la gamba di Simoni, che su un terreno più duro come quello di domani potrebbe andare anche meglio. Lo spunto di Soler e Garzelli e infine Armstrong: ha perso qualcosa, ma siamo ampiamente in linea con le previsioni di chi sa di poter recuperare a cronometro.

Di Luca Day — "Era il mio arrivo, credevo fermamente di poter vincere qui. La squadra ha fatto tanta fatica, anche per riportarmi davanti dopo la foratura - ha detto Di Luca, che grazie all’abbuono è a 2" dalla rosa -. Ho impostato la volata ai 350 metri perché Soler aveva un bel vantaggio. Mi è venuto dietro Garzelli che su questi arrivi è pericoloso, ma ai -200 ho preso un leggero vantaggio, conservandolo. La dedica è per l’Abruzzo, per questo ho indicato la scritta che ho sulla maglia. Domani? Quella dell’Alpe di Siusi è una salita vera, non peseranno le strategie, a 9 km dal traguardo chi non ha le gambe si stacca".

Armstrong — "Non sono abbattuto, era solo il primo test e non ho perso molto dai primi", rassicura il texano, staccatosi soltanto all’ultimo chilometro. Tutti, da Basso a Di Luca, da Bruseghin ai Diquigiovanni-Androni, sono convinti che non si tratti di un segnale di resa. "Non ha perso molto, l’ho visto benino. Vedremo come andrà domani", è il punto di vista di Michele Scarponi, ampiamente condiviso. Sul texano probabilmente si stringerà una tenaglia lungo l’ascesa di 25 km verso l’Alpe di Siusi. Magari colorata di giallo e verde. "Oggi abbiamo dimostrato coi fatti di collaborare in un gioco di squadra - assicura Franco Pellizotti, terzo al traguardo dopo il gran lavoro svolto al fianco di Ivan Basso -. Domani io e Ivan saremo protagonisti".

Rosa Svedese — La maglia rosa intanto, poggia sulle spalle di un altro High Road, Thomas Lövkvist, e anche qui, come per le vittorie del team di Bordonali, siamo al 3 su 4 se si esclude la parentesi odierna di Petacchi. "Mi sembra di sognare, invece è tutto reale - fa lo svedese, che ha vinto la Montepaschi strade bianche 2009 -. Cavendish? Ha perso la maglia ieri per colpa della caduta, e il gruppo avrebbe anche potuto aspettarlo".

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